lunedì 31 gennaio 2011

da irina

Ciao a tutti, spero di aver fatto i passi giusti (non sono un'esperta di blog)
per quanto riguarda la possibilitá di censire gli artisti: sono stata contattata da un'amica che lavora per eta beta (http://www.etabeta.it/) che mi diceva che loro avevano giá iniziato un lavoro del genere e avrebbero voluto aggiornare il sito. Le ho consigliato inizialmente di guardarsi la piattaforma berlinese www.berlinerpool.de dove esiste un archivio di artisti in cui ogni singolo puó poi aggiornare il materiale riguardante il suo lavoro. Non so se possa essere interessante per noi, di sicuro se lo facessero loro sarebbe un gran risparmio di lavoro.
Nel frattempo sono stata contattata dalla fondazione Peano di Cuneo per una mostra sul risorgimento italiano. Potrebbe essere interessante per me lavorare ad un tema storico, peccato che di nuovo non esista neppure un minimo rimborso spese per la produzione dei lavori che credo, non solo nel mio caso, dovrebbero venir prodotti ex-novo...
per quanto riguarda gli altri punti legati alla lettera per l'assessore non credo di voler aggiungere nulla. Mi sembra un'ottima collezione di ragioni e proposte.
Buona giornata e buon lavoro a tutti. irina

mercoledì 26 gennaio 2011

appunti

Ciao a tutti,
finalmente trovo due minuti per analizzare alcuni punti del testo di partenza e allegare alcuni commenti e proposte avanzate dal 13 al 20 gennaio (che ho trascritto evitando di citare ogni qual volta nome e cognome dell’interessato).

Alcune indicazioni sulle azioni ritenute prioritarie da attuare per il sostegno agli artisti piemontesi

-    Censire le iniziative già presenti sul territorio
È stato consigliato di evitare il termine “Censire” soprattutto perché quest’attività è stata recentemente effettuata dal sociologo S.Cominu per Torino Internazionale.
Potremmo quindi considerare una parte di questo lavoro già svolta e quindi inutile da riproporre… limitandoci ad ampliare questo materiale per dar loro “modelli identificativi di attività artistiche torinesi funzionanti” (??)
Vedi come es. l’attuale Resò (progetto CRT non regionale)o Muvin Up…
che permettono la mobilità degli artisti piemontesi creando una rete di relazioni internazionali.
E contemporaneamente valutare in modo approfondito la serietà e l’efficacia di iniziative già presenti sul territorio e sostenere quelle ritenute più valide _ad es. il workshop “Proposte_ proponendo iniziative tipo “Proposte Scambio” (l’esposizione era riallestita in un paese straniero), utili per attivare reti internazionali.
Dovremmo impegnarci ad informarci sui budget regionali annuali e segnalare eventuali ingiustizie o dispendi di denaro.

Attivare delle politiche di sostegno agli artisti, avviando iniziative mirate che rispondano alle esigenze dei giovani alle prime esperienze e  quelle degli artisti mid career.
Qualcuno ha sottolineato una sovente mancanza d’interesse nel creare continuità lavorativa sopratutto con chi tanto “giovane” non lo è più.

Esigenze ARTISTI GIOVANI
Azioni specifiche:
-   Promuovere occasioni formative: con tutor di alto livello, che offrano la possibilità di confronto tra artisti e la possibilità di produrre un lavoro in contesto istituzionale adeguato. La rassegna Proposte _ma ricordiamo anche Nuovi Arrivi o Video.med ecc_ nel corso degli anni hanno rappresentato un momento importante per la formazione di un gran numero di artisti piemontesi.
 
-   Individuare un edificio pubblico (ex scuola, asilo, uffici, ecc.) che non necessiti di grandi investimenti per lavori di ristrutturazione, dove ricavare Studi per Artisti
  (esempio tedesco: http://www.atelierfrankfurt.de/).
O provare a coinvolgere spazi istituzionali già esistenti, cominciando ad organizzare proprio con loro certi momenti di confronto e scoprire in che modo fondere esigenze e idee comuni.

-        Istituire uno spazio mostre Regionale (tipo Project Room), che dia la possibilità ad artisti del territorio (ed anche a giovani curatori) di presentare il proprio lavoro al pubblico tramite un Open Call.  Tale spazio potrebbe anche essere ricavato all’interno di istituzioni artistiche deputate, sul modello, ad esempio, di Sala Dogana a Palazzo Ducale, Genova.

-   Eventi di Open Studio e Studio Visit per aumentare la visibilità del lavoro degli artisti.
Gli artisti “mid career” potrebbero iniziare a diventare parte integrante nella gestione dei contatti tra istituzioni torinesi e new entry alle quali offrire la possibilità di incontrare giovani e meno giovani in strutture idonee, o direttamente nelle case/studio di ogni singolo.

Esigenze ARTISTI MID CAREER:
Azioni specifiche:
-        Istituzione di Borse di Ricerca destinate ad artisti visivi piemontesi (operanti in Piemonte e non necessariamente “piemontesi”) (es. www.hkst.de/en/grants.html)  Si potrebbe ipotizzare un bando annuale per l’assegnazione di un certo numero (es. 5/6) di borse da 12.000-15.000 euro circa, per un anno di lavoro.
Bisognerebbe ricordare anche i modelli di Borse francesi o norvegesi in cui le somme di denaro affidate e i tempi d’impiego, sono nettamente inferiori ma ne permettono l’utilizzo ad un numero decisamente superiore di artisti, ogni uno dei quali viene invitato a presentare un progetto di ricerca da sviluppare nel territorio in questione, per un periodo limitato a 3/6 mesi, e l’ente che di volta in volta accoglie l’iniziativa si impegna: ad affidare all’artista uno studio abitabile, uno stipendio mensile che varia dalle 500 alle 2000 euro, e coprire eventuali spese di viaggio.
Questo modello verrebbe, nel tempo, applicato anche per artisti stranieri che sentono la necessità di lavorare in questa città, e con i quali si potrebbero facilitare gli scambi!

Non sarebbe necessario un progetto per la produzione di uno specifico lavoro ma si tratterebbe di un sostegno ad un percorso di ricerca artistica
Ma si potrebbe anche dare all’ente promotrice la possibilità di allegare alla Borsa un "prodotto finale" che diverrebbe proprietà dell'istituzione/i che ha/hanno collaborato al progetto (finanziandolo). Per loro questo sarebbe una sorta di acquisizione, per noi la dimostrazione/attestazione del buon uso del finanziamento ricevuto.


La commissione selezionatrice
E’ necessaria grande attenzione nella scelta dei selezionatori dei diversi bandi: commissioni miste e variabili (che cambiano ogni 1 o 2 anni).
Esempio di commissione:  1 rappresentante a turno scelto tra le istituzioni artistiche torinesi (GAM, Castello di Rivoli, Fondazione Sandretto, PAV, Fondazione Merz), 1 un rappresentante Regione Piemonte + 1 curatore free lance, anche proveniente da fuori  + 1  artista +  1 rappresentante del mondo delle cultura (filosofo, scrittore ecc. o ricercatore scientifico) non necessariamente legato direttamente all’arte contemporanea.

A tal proposito ci è stato chiesto di ragionare sulla formazione di un “tavolo di lavoro” che ci consenta di acquisire un riconoscimento e un’ufficializzazione della nostra posizione e del nostro lavoro (per l’appunto)!
Potremmo far riferimento all’ Arts Council inglese, prenderlo come modello di partenza magari, per assicurare onestà nella gestione di eventi artistici finanziati dalla regione, presentandoci come una sorta di comitato in grado di “selezionare i selezionatori” e garantire una consulenza artistica trasparente e professionale, ovviamente retribuita.
 

Forse dovremmo iniziare proprio da questo punto… ad ogni modo vorrei capire quando e dove vederci per ottimizzare questo documento da consegnare al coppola!?!?  



sabato 22 gennaio 2011

In relazione alla prima bozza del testo da consegnare all'assessore alla cultura della Regione Piemonte, visibile sul post del  20 gennaio 2011:  


per quanto riguarda la parte introduttiva - che si riferisce alla questione del riconoscimento del ruolo e della professione dell'artista nella società - può essere utile rivedere i testi ed i video delle riunioni tenutesi in varie città italiane l'anno scorso a seguito della lettera inviata al presidente della Repubblica (dettagli nei links qui sotto). Gli argomenti affrontati in quelle riunioni sono stati tanti; sicuramente ci sono molti spunti dai quali trarre riferimenti pratici da inserire nel futuro testo definitivo. 


Ecco i vari reports pubblicati su undo.net:



Appello al Presidente della Repubblica: www.undo.net/it/argomenti/1254428367

La risposta del Presidente: www.undo.net/it/argomenti/1258125834
N. 0 Tavolo di Torino: www.undo.net/it/argomenti/1260459580
N. 1 Tavolo di Bologna: www.undo.net/it/argomenti/1261071685
N. 2 Tavolo di Venezia: www.undo.net/it/argomenti/1263313317
N. 4 Tavolo di Genova: www.undo.net/it/argomenti/1267540583
Introduzione al tavolo Milano: www.undo.net/it/evento/99348

giovedì 20 gennaio 2011

20 gennaio 2011

Incontro 13 gennaio 2011 c/o CRIPTA 747

Questo breve testo presenta alcune riflessioni avviate durante gli ultimi due mesi da alcuni artisti torinesi, riguardanti le difficoltà a condurre, nella nostra nazione, una pratica artistica seria e sostenibile; queste riflessioni – essenzialmente intercorse via e-mail tra novembre e dicembre 2010, sono state riattivate a fine dicembre da un incontro tenutosi alla Fondazione Sandretto in presenza nel nuovo assessore alla Cultura della Regione Piemonte.

Sottoponiamo questo documento all’attenzione della comunità degli artisti piemontesi, con lo scopo di attivare una riflessione allargata su quali siano le comuni esigenze che caratterizzano la nostra professione, per cercare di formulare degli obiettivi pratici da sottoporre all’attenzione di quelle istituzioni pubbliche che hanno la responsabilità di sostenere la cultura.


Premessa

Il sistema artistico italiano soffre di diversi problemi strutturali non soltanto a livello regionale, ma nazionale. Non si può non rilevare un notevole gap rispetto alla maggior parte degli altri paesi europei nella volontà e capacità da parte degli enti pubblici nel sostenere la ricerca artistica contemporanea.

Nella maggior parte delle nazioni, quali l’Italia ritiene di paragonarsi per livello simile di sviluppo economico, sociale e culturale, gli artisti sono parte integrante del mondo della ricerca umanistica e scientifica, entrano nei dipartimenti universitari, in gruppi di lavoro e progettazione e sono riconosciuti ufficialmente come importanti “operatori culturali”. Nel nostro paese - un po’ per convenienza e un po’ per ignoranza - si è ancora per lo più legati all’immagine romantica dell’artista come persona eccentrica, che vive di ispirazione e mecenatismo. Questa situazione, che pare difficile da scardinare, sembra avere profonde radici culturali.

Gli artisti stessi hanno probabilmente una certa responsabilità in merito, in quanto non hanno saputo portare avanti negli anni delle istanze collettive, limitati da un atteggiamento individualistico che spesso caratterizza la nostra attività.

L’elaborazione di un progetto espositivo, nella nostra nazione, è quasi sempre concepito in modo “non sostenibile”, nel senso che non vengono conteggiati, fin dall’inizio, i costi sostenuti dall’artista per il suo lavoro (progettazione, produzione, viaggio, allestimento, ecc), costi che sono obbligatoriamente presi in considerazioni per altri professionisti (tecnici di allestimento, curatori, elettricisti, tipografi, decoratori, personale per la pulizia dei locali, ecc).
Nella maggior parte dei casi si fa affidamento sul fatto che gli artisti possano trovare il sostegno necessario al sostentamento nel mercato privato; in un certo senso le istituzioni cercano di scambiare la visibilità che offrono all’artista con il suo lavoro di produttore di opere.
Questa incongruenza è alimentata dalla grande questione di fondo riguardante il non riconoscimento ufficiale della professione dell’artista, del suo ruolo nella società, nonché della sua appartenenza alla categoria dei lavoratori.

Ci sembra anche opportuno sottolineare la grande diversificazione della ricerca artistica contemporanea. Esiste una ricerca artistica che trova, per motivi diversi, più facile sbocco sul mercato privato ed una ricerca che, sebbene culturalmente altrettanto importante, ha più difficoltà ad inserirsi sul mercato e necessita di sostegno e accompagnamento da parte degli enti pubblici.
Mentre in altri Stati, sia a livello statale che regionale, esistono borse di ricerca, bandi per fondi per la produzione di opere, sostegno alla mobilità per gli artisti, ecc. in Italia, a parte rari casi, c’è una imbarazzante assenza delle istituzioni.

La nostra Regione (e il Comune di Torino) è una delle Regioni italiane che in passato ha investito di più nell’arte contemporanea varando diverse iniziative in sostegno della ricerca artistica; si sente tuttavia la necessità di una strategia più organica e mirata che possa accompagnare gli artisti non solo nelle primissime fasi del loro percorso di ricerca ma anche nella fase critica di mezza carriera.

Incontro con l’Assessore alla Regione Piemonte

Gli sviluppi dell’incontro avvenuto il 23 dicembre 2010 alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in cui una piccola rappresentanza di artisti torinesi è stata incontrata dal neo Assessore alla Cultura Michele Coppola, hanno posto le basi per un ulteriore approfondimento sulle mancanze che gli artisti torinesi stessi denunciano rispetto alle opportunità e servizi che possano permettergli di alimentare la propria ricerca artistica anche a livello internazionale. Si è quindi scelto di organizzare degli incontri preliminari a quelli di un nuovo confronto con l’assessore Coppola, per motivare richieste concrete.

In un’ultima sessione in periodo di festività natalizie (4 gennaio), tra Paola Anziché, Andrea Caretto, Alessandro Quaranta e Raffaella Spagna, sono state valutate alcune proposte concrete sulla base di alcune priorità che possano interessare sia artisti ad inizio carriera, che artisti in una fase più avanzata della carriera, ma che trovano difficoltà a incrementare e veicolare la propria ricerca fuori dal proprio milieu.

Durante la chiacchierata si è scelto anche di tralasciare modelli troppo utopici da perseguire, proposti ad esempio da alcuni paesi del nord Europa, che per cultura sarebbero impraticabili qui in Italia (vedi ad esempio i sussidi mensili). Ci siamo così spostati su ciò che già c’era, o c’è, aggiungendo alcune proposte nuove che ci sono parse essenziali.


Alcune indicazioni sulle azioni ritenute prioritarie da attuare per il sostegno agli artisti piemontesi
  • Censire le iniziative già presenti sul territorio, sia quelle emerse “dal basso” che quelle istituzionali, valutarne in modo approfondito la serietà e l’efficacia e sostenere quelle ritenute più valide (ad es. il workshop “Proposte” la Fondazione Spinola Banna), riproponendo anche iniziative tipo “Proposte Scambio” (l’esposizione era riallestita in un paese straniero), utili per attivare reti internazionali;

  • Attenzione da parte dell’ente pubblico regionale per Il Progetto “Resò”, che permette la mobilità degli artisti piemontesi creando una rete di relazioni internazionali.

Attivare delle politiche di sostegno agli artisti, avviando iniziative mirate che rispondano alle esigenze dei giovani alle prime esperienze e quelle degli artisti mid career.

Esigenze ARTISTI GIOVANI : Alta Formazione e confronto tra artisti - Spazio Studio dove lavorare - Occasioni espositive di livello professionale - sostegno alla mobilità - Accesso a budget per la produzione dei lavori.


Azioni specifiche:
  • Promuovere occasioni formative: con tutor di alto livello, che offrano la possibilità di confronto tra artisti e la possibilità di produrre un lavoro in contesto istituzionale adeguato. La rassegna Proposte e la Fondazione Spinola Banna nel corso degli anni hanno rappresentato un momento importante per la formazione di un gran numero di artisti piemontesi.

  • Individuare un edificio pubblico (ex scuola, asilo, uffici, ecc.) che non necessiti di grandi investimenti per lavori di ristrutturazione, dove ricavare Studi per Artisti (esempio tedesco: http://www.atelierfrankfurt.de/). Tale struttura potrebbe anche essere dotata di uno spazio per mostre autogestito dagli artisti stessi (si evidenziano in questo caso possibili criticità per la gestione dello spazio). L’assegnazione degli studi sarebbe effettuata tramite concorso tra gli artisti piemontesi (come avviene ad es. in Veneto alla Fondazione Bevilacqua la Masa). Una parte degli studi potrebbe essere riservata ai giovanissimi (studio gratuito per un anno) e l’altra ad artisti mid career (affitto agevolato pluriennale). Eventi di Open Studio e Studio Visit per aumentare la visibilità del lavoro degli artisti.

Esigenze ARTISTI MID CAREER: sostegno economico alla ricerca artistica, spazio studio a prezzo agevolato - sostegno alla mobilità e alla creazione di reti nazionali e internazionali per veicolare il lavoro in Italia e all’estero.


Azioni specifiche:
  • Istituzione di Borse di Ricerca destinate ad artisti visivi piemontesi. (es. www.hkst.de/en/grants.html) Si potrebbe ipotizzare un bando annuale per l’assegnazione di un certo numero (es. 5/6) di borse da 12.000-15.000 euro circa, per un anno di lavoro. Non sarebbe necessario un progetto per la produzione di uno specifico lavoro ma si tratterebbe di un sostegno ad un percorso di ricerca artistica;

  • Sarebbe utile affiancare alle borse di ricerca un bando di minor entità (3-4000 euro?) per il sostegno alla produzione di progetti specifici o per la mobilità internazionale degli artisti, ma forse è troppo ambizioso ipotizzare una tale diversificazione delle offerte? Forse con la borsa di ricerca sarà poi l’artista a decidere in autonomia a cosa destinare i fondi (se per lo studio, per produzione di opere, o per la mobilità, ecc.).

  • Istituire uno spazio mostre Regionale (tipo Project Room), che dia la possibilità ad artisti del territorio (ed anche a giovani curatori) di presentare il proprio lavoro al pubblico tramite un Open Call. Tale spazio potrebbe anche essere ricavato all’interno di istituzioni artistiche deputate, sul modello, ad esempio, di Sala Dogana a Palazzo Ducale, Genova. (Durante la riunione questo punto ha trovato poco appoggio tra gli artisti presenti: meglio puntare eventualmente su spazi no profit autogestiti, seppure dislocati in edifici pubblici : ex-scuole, ecc.)


La commissione selezionatrice

Qualsiasi buon progetto, se cade nelle mani sbagliate, si può trasformare nel peggiore delle iniziative possibili. Questo è uno dei mali più diffusi e difficili da debellare, presenti nella nostra nazione.
E’ necessaria grande attenzione nella scelta dei selezionatori dei diversi bandi: commissioni miste e variabili (che cambiano ogni 1 o 2 anni).
Esempio di commissione: 1 rappresentante a turno scelto tra le istituzioni artistiche torinesi (GAM, Castello di Rivoli, Fondazione Sandretto, PAV, Fondazione Merz), 1 un rappresentante Regione Piemonte + 1 curatore free lance, anche proveniente da fuori + 1 artista + 1 rappresentante del mondo delle cultura (filosofo, scrittore ecc. o ricercatore scientifico) non necessariamente legato direttamente all’arte contemporanea.