giovedì 20 gennaio 2011

20 gennaio 2011

Incontro 13 gennaio 2011 c/o CRIPTA 747

Questo breve testo presenta alcune riflessioni avviate durante gli ultimi due mesi da alcuni artisti torinesi, riguardanti le difficoltà a condurre, nella nostra nazione, una pratica artistica seria e sostenibile; queste riflessioni – essenzialmente intercorse via e-mail tra novembre e dicembre 2010, sono state riattivate a fine dicembre da un incontro tenutosi alla Fondazione Sandretto in presenza nel nuovo assessore alla Cultura della Regione Piemonte.

Sottoponiamo questo documento all’attenzione della comunità degli artisti piemontesi, con lo scopo di attivare una riflessione allargata su quali siano le comuni esigenze che caratterizzano la nostra professione, per cercare di formulare degli obiettivi pratici da sottoporre all’attenzione di quelle istituzioni pubbliche che hanno la responsabilità di sostenere la cultura.


Premessa

Il sistema artistico italiano soffre di diversi problemi strutturali non soltanto a livello regionale, ma nazionale. Non si può non rilevare un notevole gap rispetto alla maggior parte degli altri paesi europei nella volontà e capacità da parte degli enti pubblici nel sostenere la ricerca artistica contemporanea.

Nella maggior parte delle nazioni, quali l’Italia ritiene di paragonarsi per livello simile di sviluppo economico, sociale e culturale, gli artisti sono parte integrante del mondo della ricerca umanistica e scientifica, entrano nei dipartimenti universitari, in gruppi di lavoro e progettazione e sono riconosciuti ufficialmente come importanti “operatori culturali”. Nel nostro paese - un po’ per convenienza e un po’ per ignoranza - si è ancora per lo più legati all’immagine romantica dell’artista come persona eccentrica, che vive di ispirazione e mecenatismo. Questa situazione, che pare difficile da scardinare, sembra avere profonde radici culturali.

Gli artisti stessi hanno probabilmente una certa responsabilità in merito, in quanto non hanno saputo portare avanti negli anni delle istanze collettive, limitati da un atteggiamento individualistico che spesso caratterizza la nostra attività.

L’elaborazione di un progetto espositivo, nella nostra nazione, è quasi sempre concepito in modo “non sostenibile”, nel senso che non vengono conteggiati, fin dall’inizio, i costi sostenuti dall’artista per il suo lavoro (progettazione, produzione, viaggio, allestimento, ecc), costi che sono obbligatoriamente presi in considerazioni per altri professionisti (tecnici di allestimento, curatori, elettricisti, tipografi, decoratori, personale per la pulizia dei locali, ecc).
Nella maggior parte dei casi si fa affidamento sul fatto che gli artisti possano trovare il sostegno necessario al sostentamento nel mercato privato; in un certo senso le istituzioni cercano di scambiare la visibilità che offrono all’artista con il suo lavoro di produttore di opere.
Questa incongruenza è alimentata dalla grande questione di fondo riguardante il non riconoscimento ufficiale della professione dell’artista, del suo ruolo nella società, nonché della sua appartenenza alla categoria dei lavoratori.

Ci sembra anche opportuno sottolineare la grande diversificazione della ricerca artistica contemporanea. Esiste una ricerca artistica che trova, per motivi diversi, più facile sbocco sul mercato privato ed una ricerca che, sebbene culturalmente altrettanto importante, ha più difficoltà ad inserirsi sul mercato e necessita di sostegno e accompagnamento da parte degli enti pubblici.
Mentre in altri Stati, sia a livello statale che regionale, esistono borse di ricerca, bandi per fondi per la produzione di opere, sostegno alla mobilità per gli artisti, ecc. in Italia, a parte rari casi, c’è una imbarazzante assenza delle istituzioni.

La nostra Regione (e il Comune di Torino) è una delle Regioni italiane che in passato ha investito di più nell’arte contemporanea varando diverse iniziative in sostegno della ricerca artistica; si sente tuttavia la necessità di una strategia più organica e mirata che possa accompagnare gli artisti non solo nelle primissime fasi del loro percorso di ricerca ma anche nella fase critica di mezza carriera.

Incontro con l’Assessore alla Regione Piemonte

Gli sviluppi dell’incontro avvenuto il 23 dicembre 2010 alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in cui una piccola rappresentanza di artisti torinesi è stata incontrata dal neo Assessore alla Cultura Michele Coppola, hanno posto le basi per un ulteriore approfondimento sulle mancanze che gli artisti torinesi stessi denunciano rispetto alle opportunità e servizi che possano permettergli di alimentare la propria ricerca artistica anche a livello internazionale. Si è quindi scelto di organizzare degli incontri preliminari a quelli di un nuovo confronto con l’assessore Coppola, per motivare richieste concrete.

In un’ultima sessione in periodo di festività natalizie (4 gennaio), tra Paola Anziché, Andrea Caretto, Alessandro Quaranta e Raffaella Spagna, sono state valutate alcune proposte concrete sulla base di alcune priorità che possano interessare sia artisti ad inizio carriera, che artisti in una fase più avanzata della carriera, ma che trovano difficoltà a incrementare e veicolare la propria ricerca fuori dal proprio milieu.

Durante la chiacchierata si è scelto anche di tralasciare modelli troppo utopici da perseguire, proposti ad esempio da alcuni paesi del nord Europa, che per cultura sarebbero impraticabili qui in Italia (vedi ad esempio i sussidi mensili). Ci siamo così spostati su ciò che già c’era, o c’è, aggiungendo alcune proposte nuove che ci sono parse essenziali.


Alcune indicazioni sulle azioni ritenute prioritarie da attuare per il sostegno agli artisti piemontesi
  • Censire le iniziative già presenti sul territorio, sia quelle emerse “dal basso” che quelle istituzionali, valutarne in modo approfondito la serietà e l’efficacia e sostenere quelle ritenute più valide (ad es. il workshop “Proposte” la Fondazione Spinola Banna), riproponendo anche iniziative tipo “Proposte Scambio” (l’esposizione era riallestita in un paese straniero), utili per attivare reti internazionali;

  • Attenzione da parte dell’ente pubblico regionale per Il Progetto “Resò”, che permette la mobilità degli artisti piemontesi creando una rete di relazioni internazionali.

Attivare delle politiche di sostegno agli artisti, avviando iniziative mirate che rispondano alle esigenze dei giovani alle prime esperienze e quelle degli artisti mid career.

Esigenze ARTISTI GIOVANI : Alta Formazione e confronto tra artisti - Spazio Studio dove lavorare - Occasioni espositive di livello professionale - sostegno alla mobilità - Accesso a budget per la produzione dei lavori.


Azioni specifiche:
  • Promuovere occasioni formative: con tutor di alto livello, che offrano la possibilità di confronto tra artisti e la possibilità di produrre un lavoro in contesto istituzionale adeguato. La rassegna Proposte e la Fondazione Spinola Banna nel corso degli anni hanno rappresentato un momento importante per la formazione di un gran numero di artisti piemontesi.

  • Individuare un edificio pubblico (ex scuola, asilo, uffici, ecc.) che non necessiti di grandi investimenti per lavori di ristrutturazione, dove ricavare Studi per Artisti (esempio tedesco: http://www.atelierfrankfurt.de/). Tale struttura potrebbe anche essere dotata di uno spazio per mostre autogestito dagli artisti stessi (si evidenziano in questo caso possibili criticità per la gestione dello spazio). L’assegnazione degli studi sarebbe effettuata tramite concorso tra gli artisti piemontesi (come avviene ad es. in Veneto alla Fondazione Bevilacqua la Masa). Una parte degli studi potrebbe essere riservata ai giovanissimi (studio gratuito per un anno) e l’altra ad artisti mid career (affitto agevolato pluriennale). Eventi di Open Studio e Studio Visit per aumentare la visibilità del lavoro degli artisti.

Esigenze ARTISTI MID CAREER: sostegno economico alla ricerca artistica, spazio studio a prezzo agevolato - sostegno alla mobilità e alla creazione di reti nazionali e internazionali per veicolare il lavoro in Italia e all’estero.


Azioni specifiche:
  • Istituzione di Borse di Ricerca destinate ad artisti visivi piemontesi. (es. www.hkst.de/en/grants.html) Si potrebbe ipotizzare un bando annuale per l’assegnazione di un certo numero (es. 5/6) di borse da 12.000-15.000 euro circa, per un anno di lavoro. Non sarebbe necessario un progetto per la produzione di uno specifico lavoro ma si tratterebbe di un sostegno ad un percorso di ricerca artistica;

  • Sarebbe utile affiancare alle borse di ricerca un bando di minor entità (3-4000 euro?) per il sostegno alla produzione di progetti specifici o per la mobilità internazionale degli artisti, ma forse è troppo ambizioso ipotizzare una tale diversificazione delle offerte? Forse con la borsa di ricerca sarà poi l’artista a decidere in autonomia a cosa destinare i fondi (se per lo studio, per produzione di opere, o per la mobilità, ecc.).

  • Istituire uno spazio mostre Regionale (tipo Project Room), che dia la possibilità ad artisti del territorio (ed anche a giovani curatori) di presentare il proprio lavoro al pubblico tramite un Open Call. Tale spazio potrebbe anche essere ricavato all’interno di istituzioni artistiche deputate, sul modello, ad esempio, di Sala Dogana a Palazzo Ducale, Genova. (Durante la riunione questo punto ha trovato poco appoggio tra gli artisti presenti: meglio puntare eventualmente su spazi no profit autogestiti, seppure dislocati in edifici pubblici : ex-scuole, ecc.)


La commissione selezionatrice

Qualsiasi buon progetto, se cade nelle mani sbagliate, si può trasformare nel peggiore delle iniziative possibili. Questo è uno dei mali più diffusi e difficili da debellare, presenti nella nostra nazione.
E’ necessaria grande attenzione nella scelta dei selezionatori dei diversi bandi: commissioni miste e variabili (che cambiano ogni 1 o 2 anni).
Esempio di commissione: 1 rappresentante a turno scelto tra le istituzioni artistiche torinesi (GAM, Castello di Rivoli, Fondazione Sandretto, PAV, Fondazione Merz), 1 un rappresentante Regione Piemonte + 1 curatore free lance, anche proveniente da fuori + 1 artista + 1 rappresentante del mondo delle cultura (filosofo, scrittore ecc. o ricercatore scientifico) non necessariamente legato direttamente all’arte contemporanea.





2 commenti:

  1. Mi è venuta in mente anche un'altra iniziativa già esitente sulla quale si potrebbe riflettere e che potrebbe essere rilanciata. Si tratta di Eco e Narciso, promossa dalla Provincia di Torino, che da anni cerca di far dialogare le realtà presenti sul territorio (in particolare gli Ecomusei) con artisti di diverse discipline. Probabilmente all'iniziativa è mancata una maggior sinergia con le altre istituzioni e forse una comunicazione più efficace.

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  2. analisi e proposte ben articolate e condivisibili...ottimo
    andrea massaioli

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